E’ iniziata così: «Un giorno all’improvviso mi innamorai di te, il cuore mi batteva, non chiedermi perché, di tempo ne è passato, ma sono ancora qua. E oggi come allora io tifo il Palestrina». È la prima strofa di un coro che la DEA PRAENESTE ha fatto partire da uno spicchio di una struttura sportiva romana e che ha contagiato tutta la città di Palestrina che ama la pallacanestro in un lunedì sera di un maggio non tanto convinto di sè. Un tormentone che fa eco al Pa Pa Palestrina e al Tutti in Piedi per Palestrina, nella serata in cui la madre di tutte le partite ha consegnato a questi nostri colori per il secondo anno di fila l’accesso alla disputa della finalissima per gli spareggi promozione in Serie A2. E chissenefrega di chi sia l’avversario, Salerno o San Severo. Quando si arriva ad un simile traguardo si rispetta sempre tutto e tutti andando avanti per la strada che ci ha insegnato la pallacanestro, non temere nessuno e confrontarsi realmente con l’avversario. Che vinca il più forte, come è nel DNA di chi come noi vive per questa maglia. Questo non è il solito post-partita, è un articolo diverso da tutti gli altri.
Siamo qui a celebrare l’accesso alla finalissima della Pallacanestro Palestrina che ha sfoderato contro la Stella Azzurra una tra le più belle partite mai viste negli ultimi anni. Ha vinto con la professionalità e con il coraggio dei grandi rialzandosi con umiltà dopo gara 3 dando la dimostrazione del valore nel vestire questa gloriosa casacca e davanti a tanta gente, quella gente che si è sobbarcata anche il peso di un orario discutibile e per lo più in una gara sempre difficile per essere vicina al Palestrina.
Non è un giorno come tutti gli altri oggi, è il giorno dopo di un lunedì sera storico in cui per oltre 20 minuti ininterrotti il coro “Un giorno all’improvviso” ci ha fatto da contorno al plauso delle mani a Voi, ragazzi che avete sposato la nostra causa, la nostra vita quotidiana, fatta di una capatina al PalaIaia ogni pomeriggio mentre Voi agli ordini di Gianluca Lulli Vi allenate per migliorare quel che avete già del vostro. E in un giorno come questo voglio parlarvi di una partita speciale, una partita che, nei miei pensieri, sarebbe piaciuta anche a chi dal Cielo oggi ci segue mentre fino a un anno fa era seduto al suo posto, vero Antonio? Una partita lunghissima che comincia in una calda giornata del 21 agosto dove dopo il discorso del Patron e del DG Gagliardo, termina con l’accesso alla finalissima, ieri sera a Roma in casa di una Stella Azzurra che impotente ha ammainato bandiera bianca davanti a tutti e dico tutti i nostri ragazzi, nessuno escluso.
È la storia di una partita durata tanti giorni, un intero girone di andata ed uno di ritorno con i quarti vinti e l’accesso a gara 4 da vincere, ma vinto ieri sera per un 3 a 1 che parla chiaro nella serie e ci porta dritti alla finalissima. Si parte da lì, da quel primo allenamento del 21 agosto cui ne sono seguiti centinaia, migliaia. E poi la la festa negli spogliatoi ieri sera, quella fuori della gente che ha lasciato lavoro, famiglia, fidanzate e chi più ne ha più ne metta per questo Palestrina, seguito anche in diretta web, per non farci mancare nulla nel 2018. E con questo chiudo il pezzo per lasciare lo spazio ai vostri occhi che guardano il video della gente che canta “Un giorno all’improvviso” o le foto delle nostre 2 collaboratrici: valeva la pena dilungarsi un po’ di più, è il giusto omaggio per tutti coloro che stanno onorando la Palestrina della palla a spicchi, al suo secondo anno di fila in finale. Gli anni passano, il Palestrina Basket targato Cilia Family è un concentrato di emozioni, di forti emozioni; la Palestrina che vogliamo ha il dovere verso se stessa e verso i propri tifosi di continuare a lottare per la vittoria prendendo a volte anche delle decisioni difficili ma sappiamo che questo gruppo è composto da un coach Gianluca Lulli, da un suo staff preparato, serio e motivato, da giocatori e uomini straordinari cui è stato inculcato il valore della maglia arancio verde che si riassume con una frase semplice ma intensa di significato: più toccate nell’orgoglio questa squadra più troverà nuovi stimoli per provare a vincere e, a distanza di 12 mesi, eccoci ancora qua, in finale, e già. Godiamoci oggi quel che è successo ieri, pensando che domenica la storia è pronta ad attenderci. Un giorno all’improvviso, grazie ragazzi.
M.R.