Porcarelli Under 19, parola ai protagonisti

Ci avviciniamo a grandi passi all’avventura di Cividale. Un eccezionale traguardo, forse inaspettato, che chiude un lustro con Palestrina ospite fisso di queste Finali di categoria. Riviviamo la stagione attraverso le parole dei protagonisti in campo, con aneddoti ed emozioni scaturite in questa lunga galoppata. Gruppo solido, corroborato dall’arrivo di alcuni rinforzi come l’ex Smg Davide Di Manno: “Il gruppo lo conoscevo avendolo affrontato quando ero a Latina, ma sono arrivato qui con emozione e con la stima per una squadra che aveva fatto grandi cose, anche contro di me. Col tempo mi sono inserito bene sia sul parquet che fuori, è un’esperienza che mi porto dentro dato che nell’unica Finale raggiunta con la Under 17 non giocai per infortunio. Soddisfatti, nessuno ci dava una lira…”. Due anni in meno per Lorenzo Cianfanelli, alla scoperta degli aspetti migliori trovati al suo primo anno a Palestrina. “La serietà della società, da dirigenti ad allenatori e i compagni, il metodo di allenamento mi ha impressionato rispetto le precedenti formazioni, oltre a trovarmi bene ho potuto migliore personalmente grazie a questa organizzazione. Lavoro che non a caso ha portato negli scorsi anni il Palestrina a fare grandi cose e partecipare alle più importanti Finali Nazionali”. Inizio in salita sin dalle fasi regionali, la maturazione dei ragazzi ha però innalzato sempre più le credenziali del Gruppo Porcarelli, Andrea Baroni dice: “C’è stato un miglioramento nell’impegno, coi giocatori più costanti, prima c’era una situazione generale che non è andata per il meglio ed è arrivato il cambio col coach Galetti. Speriamo di continuare così perché i frutti che sono arrivati mi sembrano evidenti, ci sono stati dei progressi senza i quali non avremmo fatto una simile strada.” Come sia avvenuto l’ambientamento e la convivenza tra vecchi e nuovi è quello che abbiamo chiesto ad Alessio Capotorto: “I nuovi si sono ambientati bene ma per trovare la chimica ci abbiamo messo un pò, è stato difficile però c’era motivazione specie per ragazzi venuti qui con la certezza di trovare elementi importanti e con esperienze di rilievo, che ti danno uno stimolo in più. Questo vale anche per i ragazzi più giovani (fino agli Under 15), aiutati dalla competizione che penso sia stato un fattore positivo.” Un simbolo dei passi in avanti sicuramente Alessandro Tabbi: “Entusiasta perché dopo un lungo stop mi sono fatto trovare pronto inserendomi  in gruppo dove ho ritrovato giocatori che ho avuto come avversari. Oltre la U19 la C2, che mi ha fatto crescere tanto. Ho provato poi una sensazione indescrivibile quando Coach Galetti mi ha comunicato che avrei fatto parte del roster nella partita contro Patti. Adesso ci aspetta un appuntamento importante quanto difficile, dove daremo il meglio di noi stessi. Approfitto di questo spazio per ringraziare tutti coloro (dirigenti, staff tecnico e compagni delle varie squadre) che mi sono stati vicino in quest’anno agonistico e che mi hanno aiutato a conseguire i risultati ottenuti.” Altro volto nuovo, per parlare delle fasi più delicate di questa stagione. Andrea Fassiotti: “A livello personale è stato semplice inserirmi, per la squadra il periodo delle partite tra Teramo ed Empoli è stato senz’altro il più duro da risolvere, ma in questo frangente abbiamo ricavato qualcosa di positivo, pensando a rialzarci e tenendo da parte la concentrazione e la grinta per riscattarci a Campobasso. La qualificazione a quel punto, anche con un pizzico di fortuna, è stata meritata, e adesso partiamo per fare una bella esperienza.” Cuore, passione, attaccamento alla maglia, uno dei gladiatori Dario Molinari simbolo della squadra, può così frugare nel cassetto dei ricordi e raccontare i momenti più belli della sua lunga esperienza in Under 19. “Il ricordo più bello? Innanzitutto il 100-101 a Pesaro, penso sia nella storia, entro e mi prendo un pugno da Amici che ricordi. Ma ce ne sono tanti, la rivincita a Campobasso con Don Bosco e sempre quest’anno il successo interno ancora con Pesaro. Contentissimo di andare anche quest’anno alle Finali: saremmo potuti uscire già nello spareggio con Pamphili e ora invece abbiamo appena sfidato persino la Montepaschi”. Motivazioni a mille dicevamo, e non potrebbe essere altrimenti pure per Guido Coluzzi, danneggiato un anno fa da una maledetta caviglia ed ora deciso alla rivincita personale: “Esattamente, sono già contento quest’anno di essere in buona forma, speriamo che continui così fino all’inizio delle Finali. Sarà una competizione difficile ma noi proveremo ad andare più lontano possibile.” Una formazione quella prenestina a forte identità locale, per Alessio Tagliacozzo :”E’ un onore giocare per il Palestrina, io sono qui da circa dieci anni e conosco ormai tutti, è un vantaggio che deriva non solo dal campo ma anche dall’amicizia che si crea fuori, in un paese come il nostro. Il giocare contro avversari di grande bravura e provenienti da tutta Italia o anche europei aumenta la nostra carica, per dimostrare che possiamo essere alla loro altezza.” Al concentramento di Campobasso arriva la sospirata qualificazione, grinta da vendere, ed ecco Riccardo Casale, all’ultimo anno di giovanili e convinto che gli occhi della tigre hanno fatto e fanno la differenza. “Volevamo fortemente andare avanti, soprattutto dopo la sconfitta col Don Bosco di due anni fa, e il modo in cui è arrivò, ci ha spinto fin dalle qualificazioni a dare tutto e poi nell’interzona. La prima con Pordenone è stata importante e poi ci è capitata proprio la rivincita coi livornesi a Campobasso”. Qualificati si, ma dopo che Pordenone aveva superato Livorno scatenando l’entusiasmo arancio verde. Il ricordo di Federico Cara, sul cubo del cambio alla “lieta novella”: “Eravamo -21 con Venezia e da un signore vicino ho appreso che ormai eravamo qualificati ugualmente, abbiamo concluso la gara sapendo di essere passati, contentissimi. Ora un girone di ferro ma sono sicuro che ce la giochiamo, non pongo limiti. Sto bene e ho recuperato dall’infortunio, sarò pronto per Cividale (con il nuovo taglio di capelli!)”. Quasi emulati dai compagni più giovani della Under 17, molti dei quali hanno condiviso le fatiche in questa annata, come Diego Giulini, neo arrivo in casa Palestrina. “Mi sto impegnando per recuperare la migliore forma, questa settimana ci saranno allenamenti duri e conto di dare il massimo in campo. Siamo reduci dall’eliminazione con la Under 17, rimorso per come è andata, avremmo potuto fare di più ma nella stagione tra assenze e allenamenti con la prima squadra non è stato facile allenarsi.” Chi invece riuscì nell’accoppiata Under 17-19 è Riccardo Ciccarelli, autore di 30 punti contro la Montepaschi e intenzionato a ripetersi ora. “Con Siena tengo ancora un ricordo bellissimo, maggiorato dalle belle prove con le altre, peccato aver dovuto affrontare subito le due finaliste altrimenti saremmo potuti andare lontano. Tornando all’attuale torneo, siamo già stati autori di ottimi incontri, a Teramo nonostante l’arbitraggio sfortunato, e in casa con Pesaro, lottando come una vera squadra, da lì bisogna prendere esempio se vogliamo fare bene alle Finali di Cividale”. Eccoci alle imminenti Finali, le presenta Federico Nozzolillo: “L’amichevole a Siena ci ha dato morale, ce la siamo giocata per tre quarti, loro erano più fisici e tecnici ma noi, squadra operaia come dice il coach, abbiamo tenuto. Lavoreremo sulle percentuali, e sui nostri punti di forza, c’è da difendere bene e correre. Treviso, anche senza Gentile, rimane una delle maggiori candidate, subito sotto Cantù e poi la Virtus Roma, dobbiamo vincere almeno una partita per andare agli spareggi e poi si vedrà.”. Al saggio del gruppo, Daniele Brenda, il compito di stilare il giudizio complessivo sull’annata: “Direi sopra le aspettative, potevamo addirittura non entrare nel girone eccellenza. Ottimo arrivare fin qui, con più serenità all’interno del gruppo, più compattezza, meno individualità, crescendo non solo tecnicamente ma anche sul lato umano. Questo il segreto dei nostri successi, se all’inizio nessuno avrebbe messo Palestrina alle Finali ora vedrà una squadra migliorata. Fin quando le aspettative sono state basse siamo andati oltre il possibile, può accadere anche adesso, a questo punto della stagione dove la stanchezza è tanta la testa è determinante.”