Si arricchisce di nuovi spunti il dibattito sulla precisazione della FIP sulle retrocessioni nel girone F di DNC.
Dopo la mail informativa ricevuta dal Settore Agonistico, non si sono fatte attendere le rimostranze delle società del nostro girone rimaste sorprese dal contenuto e soprattutto dai tempi con cui è stata fatta chiarezza sull’argomento.
Il regolamento parla si di playout tra ultima e penultima classificata, ma non tiene conto di eventuali rinunce e declassamenti possibili durante l’anno, si tratta dunque di un’espressione utile a regolare le modalità nei vari gironi (quello H ha solamente 11 partecipanti ed a differenza degli altri le interessate saranno dunque la 10a e la 11a). Gli organici per la prossima stagione prevedevano d’altronde la discesa in C Regionale di otto squadre, una per girone, la perdita dal girone F della Virtus Frusino e della perdente il turno playout ridurrebbe già prima dell’estate il numero minimo di partecipanti alla prossima DNC, rendendo necessario un ripescaggio. Un paradosso, confermato e portato alla ribalta dallo stesso Presidente LNP Bruttini che ha voluto inviare una formale richiesta di revisione della scelta da parte dei vertici federali. La LegaDue fa da precedente, in quanto la esclusa Napoli ha comportato la riduzione a 15 ed è stata prontamente comunicata la decisione di non prevedere retrocessioni in questa stagione. Logica vuole che analoga situazione si sarebbe dovuta verificare anche per il girone F, in questi giorni nell’occhio del ciclone. In attesa dell’estate che come spesso capita porterà diversi vuoti di società che hanno compiuto passi più lunghi della gamba o che semplicemente sono rimaste invischiate nella difficile congiuntura economica, c’è da attendersi un cambio di rotta in queste scelte discutibili, che cozzano con la necessità a bocce ferme di recuperare e ripescare un gran numero di squadre per ristabilire gli organici necessari allo start dei tornei.
Per la nuova classe federale neoeletta è già momento di dimostrare coi fatti di voler restituire certezze al movimento, partendo magari dall’attuazione di regole chiare, semplici e soprattutto valide per tutti indistintamente.