Per Palestrina altra serata amara: 53-69

CITYSIGHTSEEING PALESTRINA: Baroni 3, Braghese 3, Perna 8, Molinari , Coluzzi , Omoregie 10, Nozzolillo 9, Brenda 12, De Gregorio ne, Arioli 8

All.: F. Longano

INTERPHONE PETRIANA: Cesareni, Franzè 11, Martongelli 6, Forgione 4, Lombardi 2, Tuccinardi , Coltellacci 14, Ferrarese 12, Lorenzi 6, Nero 14

All.: M. Martiri

Arbitri: Basso e Luciano

Parziali: 13-26, 31-38, 37-51, 53-69

Recupero della settima giornata al PalaIaia, Palestrina cerca il riscatto davanti il pubblico di casa ma affronta una Petriana che parte a spron battuto. Cinque a zero, ribaltato in due minuti dai punti di Perna e Nozzolillo, contro gli uomini di Martiri che adottano da subito la zona per mettere in confusione i giovani arancio verdi. Tattica che funzionerà, gli ospiti riprendono subito le redini del match guidati da un vivace Martongelli e dall’inizio convincente di Franzè. Alla bomba di Nozzolillo di tabella (11-14), la Petriana fa seguire un bel break che piega la resistenza dei prenestini, col solo Omoregie a siglare un canestro prima della sirena, contornato da una serie infinita di errori al tiro e di circolazione della palla sterile. Il tiro da tre sulla sirena di Nero non fa che peggiorare le cose. Come domenica scorsa la riscossa parte da Daniele Brenda, lucido in attacco ed insieme al 2/2 di Omoregie arriva il -5 per la Citysightseeing. Prime avvisaglie anche della serata nerissima per la coppia arbitrale, capace di sorvolare su due falli antisportivi e affibiare invece un fallo in attacco a Omoregie che significa per il lungo raggiungere quota tre. Petriana che approfitta del momento di sbandamento dei padroni di casa, si passa sul 21-34, complice qualche errore di troppo dalla lunetta (leggi Baroni) e la crisi offensiva che fa segnare delle statistiche forse irripetibili in senso negativo. Baroni finisce anche per commettere l’ennesimo fallo ed uscendo arriva anche il tecnico prontamente elargito per proteste. Quattro tiri liberi che ampliano la forbice (22-38), ma non bastano a far crollare definitivamente le speranze di Palestrina: si sveglia Arioli che prima corregge a rimbalzo, poi si mette in evidenza con due tiri piazzati ed il 9-0 di parziale rimette in corsa la squadra di casa.
Con Perna in non perfette condizioni e Molinari che litiga con il canestro, gli arancio verdi riescono comunque a portarsi anche sul 35-40, sostenuti da un Brenda capace di imporsi in ambedue le metà campo. Gioia cancellata dalla verve di Ferrarese, il classe ’93 tira fuori dal cilindro due triple che consentono alla Petriana di respirare, l’attacco di Palestrina si spegne quasi completamente concedendo a referto solo un canestro di Nozzolillo, il resto è da dimenticare. Approfittando del bonus raggiunto, il team romano mantiene il divario sopra la doppia cifra. Coltellacci chiude la terza frazione ed apre la quarta, i suoi spunti fanno toccare anche il +18, match con un marchio ben impresso, ma guai a dare per scontato l’esito. La Citysightseeing in verità continua imperterrita a sbagliare il più possibile, il punteggio rimasto bloccato a 37 viene finalmente smosso dall’entrata di Braghese, e dal suo canestro inizia la mini-rimonta che aumenta il pathos. A rimbalzo Palestrina fa la voce grossa, e con Omoregie e Brenda porta la contesa sul 47-55, quando però tornano a rendersi protagonisti i due fischietti che fanno cenno di proseguire su una sgomitata subita da Braghese ma puniscono invece quest’ultimo con un fallo tecnico, aggiungendo poi la sua espulsione per il gesto di stizza compiuto in panchina. E’ il momento-clou, gli animi si surriscaldano anche sulle semi-vuote tribune e le giacchette grigie fanno scorrere in tal maniera i titoli di coda anticipati. Raffica di tiri liberi che i romani non falliscono, ultimi minuti senza interesse se non per i fischi ormai indirizzati in maniera esclusiva ai danni di Palestrina, quasi in segno di sfida. Interphone che alla fine dei quaranta minuti ringrazia e porta a casa il bottino pieno (53-69), non lasciando scampo alla cupa serata offerta dai prenestini, ora costretti ad interrogarsi su un così drastico cambiamento di rotta.