Facciamo seguito alla lettera inviata da Giuseppe Cilia all’attuale presidente Fip Giovanni Petrucci sullo stato delle strutture sportive nella terza serie nazionale. Qui potete rileggere quanto pubblicato il 20 maggio, mentre questa è la gentile risposta inviata.
E questa è stata la risposta dello stesso Giuseppe Cilia.
“Gentile Petrucci,
al di là di ciò che si sta mettendo in piedi su tutti i fronti, le richieste di finanziamento sono collegate a bandistiche specifiche e a criteri particolari e molto probabilmente neanche accessibili per le società sportive ma ancora una volta lei non ha dato risposta a quello che è un dato oggettivo e cioè che molte società sono costrette a giocare praticamente a porte chiuse senza tifo e senza l’affetto delle persone e dei cittadini che per tutto l’anno hanno fatto chilometri e chilometri per seguire la propria squadra, nel nostro caso almeno 700 persone sono stata inibite, 700 persone alle quali è stata tolta la possibilità di poter seguire la pallacanestro proprio nel momento più bello, proprio giunti sul finale, è come se al cinema facessero uscire dalla sala 10 minuti prima della fine del film.
È assurdo ed è fuori da ogni logica.
Visti i tempi della politica e viste tutte le difficoltà burocratiche e amministrative di questo Paese le sue rimarranno solo parole cariche di emotività e sogni, quando con molta tranquillità emotiva e responsabilità i Palazzi della Pallacanestro potrebbero normare tutto semplicemente dicendo che le fasi dei play off non si possono giocare in palazzetti con meno di mille spettatori, non vedo quali possano essere i motivi ostativi e non comprendo la difficoltà di normare qualcosa quando sedie e tavoli importanti dovrebbero servire proprio a questo: normare qualcosa che al momento non è normato.
La serie B viene considerata un campionato dilettantistico senza tenere conto però che le società fanno investimenti importanti e seri per potersi mantenere, per poter divertire e per poter donare al territorio un’educazione sportiva di livello.
Permettete a società con campi omologati per 300 posti di partecipare alla serie B e di disputarci anche i playoff, mentre per la serie A2 vi comportate diversamente, chiedete 1000 posti minimo di capienza, e per i playoff l’obbligo sale a 2000 ma la cosa ancora più simpatica se possibile, è che se una società ha un palazzetto da 1000, obbligate a dare comunque il 10% dei biglietti di un palazzetto da 2000 (quindi 200) perché tutto questo in serie B non accade, perché non normare le gare dei playoff e dei play out in maniera differente nonostante ci siano società che fanno investimenti importanti e con seguito importante?
Credo che ci stia sfuggendo ciò che è davvero fondamentale per le società.
Sono curioso di capire cosa accadrà nella fase finale e lo farò partecipando personalmente alle gare finali.
Certo di trovarLa nelle palestre che contano e poter scambiare quattro parole con lei le anticipo i miei ringraziamenti anche a nome del popolo prenestino, sicuro del fatto che le mie parole non rimarranno inascoltate e che sarà sua cura attivarsi e lavorare fin da ora per fare in modo che tutto questo non accada più.
Le porgo i miei più cordiali saluti. “