ANDAMENTO INCONTRO | 5′ | 10′ | 15′ | 20′ | 25′ | 30′ | 35′ | FINALE |
ITOP PALESTRINA |
9 | 18 | 32 | 37 | 40 | 52 | 67 | 84 |
MONCADA AGRIGENTO |
12 | 24 | 28 | 42 | 53 | 65 |
78 | 95 |
PALESTRINA: Nozzolillo 9, Di Salvatore , Rossi 20, Spippoli 3, Sperduto 5, Omoregie 1, Ricciardi 30, Rischia 3, Coraggio 4, Capitanelli 9. All. Galetti.
AGRIGENTO: Casella 5, Anello 1, Drigo , Mossi 26, Sabbatino 11, Bonaiuti 18, Pennisi 6, Barbieri 11, Squarcina 9, Giovanatto 8. All. Esposito.
Evitare l’ultimo posto diviene l’interesse maggiore tra le formazioni di scena al PalaIaia, con una Itop che può finalmente disporre della ultima pedina infortunata, Di Salvatore. Agrigento ha invece liberato Ferrara, concedendo spazio al giovane play Sabbatino che già nei primi minuti si dimostra in palla. Pennisi, Giovanatto e la tripla di Mossi siglano il 2-7, a conferma di una squadra ospite più convinta. Nuovo pari a quota nove, ma dura poco, il tempo di altre due conclusioni dal perimetro di una Moncada chirurgica. Ci vuole la solita buona vena di Ricciardi per riequilibrare in fretta le sorti dell’incontro, che vive un nuovo allungo dei bianco blu sul finire di frazione, complice Bonaiuti che prima segna da tre e poi offre a Casella il +5. La cronica imprecisione ai liberi lascia a distanza la Itop, costretta ad accusare uno svantaggio non incoraggiante.
Galetti scuote i suoi ed ottiene i frutti sperati, raccogliendo oltre ai soliti punti di Ricciardi anche il contributo dei vari Nozzolillo, Rischia ed Omoregie. Sono però due liberi di Spippoli a ribaltare la situazione, dopo una fase caotica nella quale Pennisi ne esce fuori con tre falli sul groppone. Sul +6 la Itop si adagia troppo sugli allori e sparacchia da tre, consentendo alla Moncada di rientrare nuovamente e strappare un nuovo vantaggio sul 32-33. Mentre Sperduto fa 1/2, compie il suo ritorno sul parquet Di Salvatore, ma a condurre resta Agrigento, ben più precisa dalla linea della carità, 35-38. Capitanelli non sbaglia il piazzato, Pennisi risponde da sotto dopo duplice rimbalzo d’attacco e il primo tempo si chiude tutto sommato meritatamente con i siciliani avanti 37-42.
Che non sia la Itop di sempre appare ancora più evidente in apertura di ripresa, troppo molle l’atteggiamento degli arancio verdi al cospetto di una Agrigento che fa bene il compitino e allunga pericolosamente, la tripla di Squarcina poi completa il cerchio. I numerosi errori lasciano a 40 Palestrina, dall’altra parte Mossi e Bonaiuti dimostrano tutto il valore di elementi finora invischiati in una crisi di risultati eclatante. Ricciardi può fermare l’anemia arancio verde per un attimo, Agrigento non si impietosisce e continua a macinare gioco e punti, anche Pennisi trova continuità sotto i tabelloni e il risultato si fa troppo pesante: 43-60. Esposito non lascia nulla d’intentato, non appena un lieve calo consente tre facili realizzazioni agli uomini di casa, che non possono che ringraziare per l’opportunità e rientrare parzialmente. Si riscalda il match e la Itop perde l’attimo propizio, la stoppata di Giovanatto su Rossi risveglia i siciliani, che capitalizzano al massimo l’ultimo giro di lancette, usufruendo pure di un antisportivo dello stesso Rossi. Il tap-in finale di Barbieri ristabilisce un corposo +13.
Continui strappi non consentono però di considerare chiusa la contesa, parte male la Itop ma si riscatta con le folate dei piccoli Rossi e Ricciardi. Il playmaker del 1990 si sente ispirato e insacca a ripetizione dai 6.75, sul 62-69 ci sono oltre sei minuti per alimentare le velleità della Itop, se non fosse che gli avversari ribattano colpo su colpo con la stessa moneta, è il caso di Giovanatto come quello di Mossi per il 67-78. Ci pensa Bonaiuti a incattivire una gara piuttosto tranquilla, suscitando prima le ire per una simulazione non sanzionata poi commettendo una scorrettezza ai danni di Ricciardi, uscendone comunque immacolato. Sperduto prova a suonare la carica (72-80), il distacco torna anche a sette punti poco dopo ma negli ultimi minuti con Palestrina demoralizzata dall’antisportivo fischiato proprio a Sperduto, si assiste al gioco facile degli ospiti, che cercano di ribaltare anche la differenza canestri. Due triple per il +14, i prenestini vogliono salvare il salvabile e rispondono con Rossi e la bomba di Nozzolillo (79-88). Bonaiuti subisce fallo e rilancia, all’ultimo possesso la difesa prenestina perde la bussola e Mossi può siglare il 26° punto personale dall’arco, a questo punto ci pensa Nozzolillo con un ottimo spunto ad evitare quanto meno che divenisse inutile il bottino di 12 punti conquistato in Sicilia (84-95). Le due squadre restano in fondo alla classifica appaiate, ma per la Itop dopo una prova tutt’altro che convincente è davvero notte fonda.