Arriva la retrocessione in una serata agro-dolce. Ma una prestazione davvero convincenteche non può non lasciare soddisfatti.
Giunta senza mai fare nessun calcolo, con la testa ancora proiettata in quei pochi obiettivi che ci restano. Sono soddisfatto della gara e di aver meritato, come ci è stato riconosciuto. Si trattava di un campo prestigioso, con una condizione ancora non ottimale, esprimendo una pallacanestro piacevole, a tratti riuscendo ad offrire risposte immediate ai loro cambi. La gente sa come è difficile mantenere la squadra sui binari giusti, quando si è nella nostra condizione. E’ il nostro modo per arricchirci ed allietare il finale, sempre convinti che quest’anno potevamo meritare qualcosa di differente ma anche che chiuderemo con la coscienza a posto.
Tanti attestati di stima, forse anche più dall’esterno che nella stessa Palestrina. Scelta coraggiosa quella di quest’anno, e coscienza a posto come detto.
Sono contento che il nostro lavoro è stato riconosciuto, da un altro punto di vista credo che perseguendo una politica bisogna essere coerenti e perseveranti. Ho anche sperato egoisticamente che si potesse tentare un innesto per girare la stagione, a livello di risultati possibile, ma ho condiviso le scelte e se non lo avessi fatto non starei ancora qui. Anzi, a gennaio ho raddoppiato l’impegno abbracciando la scelta dei giovani.
Ultimo derby della stagione, quello con Anagni. Acciuffare Agrigento per evitare l’ultimo posto, e al contempo cercare un’ultima gioia casalinga.
Già nell’ultima casalinga abbiamo fatto bene pur senza Rossi, se riusciamo ad instradare la gara in modo che non dobbiamo inseguire e affannarci, poi a cinque giornate dal termine può succedere di tutto. Anagni ha ancora da lottare per qualcosa di importante e forse avrà quel pò di cattiveria agonistica in più. Come ogni settimana ci prepareremo per arrivare a domenica con l’amalgama giusta e la preparazione necessaria.
Nessuna sorpresa lunedì nella sfida alla imbattuta Virtus Siena. Sfida alla pari solo per un tempo poi Siena è andata via…
Non avevamo i giocatori più importanti in condizione ottimale, altri non avevano potuto allenarsi bene. Resta il fatto che possiamo alzare il livello ma non raggiungere in un paio di mesi l’eccellenza di squadre che andranno a giocarsi il titolo. Con un arbitraggio differente la partita sarebbe stata più giocabile, ma è solo una questione di forma, diciamo con una fiscalità diversa. In casi ha vinto la difesa fisica, in altri l’attacco fisico, e in questi frangenti noi eravamo comunque svantaggiati. Noi su certi aspetti facciamo molta leva, non esprimendo ancora un attacco esplosivo posso dire che invece a livello difensivo siamo tra i più attrezzati e per premiare l’atteggiamento serve un metro differente.