Ancora uno spareggio nel destino arancioverde

Nella cinquantenaria ed ininterrotta storia della società arancio verde non sono mancati casi di spareggi e concentramenti finali per decretare promozioni o retrocessioni. Alcuni di questi momenti vivono tutt’oggi nella mente dei tanti appassionati che li hanno vissuti con fortune alterne ma sempre emozionanti.
Nella stagione 1971/72 due spareggi segnarono il destino dell’US Palestrina, prima quello con Todi per assegnare il secondo posto e poi

Lo spareggio di Rieti del 1972

quello di Rieti necessario per battere il Basket Roma e guadagnarsi la serie C. Un anno dopo ancora i romani sulla strada dei prenestini, ed ancora una vittoria che dischiuse le porte del concentramento finale a Chieti dove con due vittorie la società arancio verde festeggiò il fantastico traguardo della seconda serie nazionale. Nel 1985/86 Rieti fu di nuovo la sede del confronto che vide Palestrina giocarsi contro Civitavecchia la possibilità di tornare in B2, la truppa dell’indimenticato Scarinci dovette però cedere il passo.
Venendo agli scontri che hanno fatto la differenza tra la salvezza e la retrocessione, non si può non cominciare dal 1975/1976 quando Palestrina salutò amaramente la B. Ultimo concentramento che regalava il sorriso solo alle prime due delle sei contendenti. L’arrivo a pari punti con Oristanese e Italcable Roma costrinse le squadre ad un triangolare da disputare a Napoli. 82-96 coi romani e 79-83 con i sardi, Palestrina abbandonava così il campionato cadetto. Nel 1978/1979 la tradizione continua, stavolta in serie C. Civitavecchia è il campo neutro del match contro La Salle Roma, Erminio Rischia e Augusto Calabresi gli eroi che permisero ai prenestini di prevalere di un solo punto alla sirena finale. Pathos anche nella stagione successiva quando l’allenatore Flavio Cecconi guidò la truppa ad un ennesimo epilogo thrilling, a Foggia. Contro Recanati, Sarno e Pescara la fortuna ci voltò le spalle e non riuscimmo a replicare l’esito di Civitavecchia, ma la retrocessione fu solo sulla carta grazie alla fusione delle società di Pescara. Altra salvezza sofferta in C1 nel 1983/84, ed eccoci arrivare ai grigi anni ’90 che non furono carenti di giornate palpitanti come quella che nel 1999 vide Palestrina battere Veroli e mantenere la

Roster anno 98/99

categoria, e poi la drammatica sfida in tre gare con Ciampino (e siamo ormai nel 2001) con l’83-80 che fece tirare un grosso sospiro di sollievo agli arancio verdi, capace poi anche di battere 78-52 Quartu Sant’Elena e così archiviare positivamente quella stagione. Nell’estate del 2001 arrivò poi il cambio di proprietà con l’approdo di Giuseppe Cilia, che l’8-9-10 giugno pur non essendo attualmente il presidente in carica della società vivrà per la prima volta il batticuore di un triangolare fratricida.