Nonostante la sconfitta, alla fine risultata netta, rimediata dalla ITOP Palestrina a Ferentino, vanno riportate alcune sottolineature positive della trasferta ciociara soprattutto per la risposta dei tifosi al seguito della squadra. Il numeroso e chiassoso pubblico arancioverde, compattato nel settore riservato agli ospiti, è stato capace anche di soverchiare a lungo il tifo della squadra di casa quasi ad ispirare un cattivo pensiero: “se chiudessimo parte delle tribune del Pala Iaia così da costringere il pubblico a stringersi in una unica zona di tribuna?”.
Il momento più bello della trasferta è rappresentato nel lungo applauso, prima di fine gara, riservato alla nostra squadra quando ormai il distacco era incolmabile. E’ stata la dimostrazione di un attaccamento alla squadra nonostante i risultati di stagione, finora conseguiti, non aiutino a immaginare un buon piazzamento finale.
Un tifo caloroso e corretto capace di applaudire l’ex Alessandri e di non reagire all’incredibile coro contro Omoregie della banda di giovanissimi ultrà granata, di sicura formazione calcistica. Va riconosciuto che anche la maggior parte del pubblico di casa ha applaudito, sinceramente, quando Omoregie si è rialzato da terra dopo la brutta caduta.
Non vogliamo parlare oltre dei cori dei giovanissimi di fede granata contro Precious perché si darebbe troppa importanza agli autori e si metterebbe in ombra invece il grande lavoro che svolgono le società sportive proprio per superare queste barriere tanto di moda nella società di oggi.
Domenica alla fine ha vinto lo sport e la squadra che ha meritato di più. Al termine della gara abbiamo fatto i sinceri complimenti al Presidente Ficchi che, nonostante le recenti delusioni, non solo non ha mollato di un centimetro ma ha raddoppiato gli sforzi per far conseguire alla sua squadra quel salto di categoria tanto auspicato.
Palestrina deve ripartire dal suo primo quarto (quasi perfetto), dalla voglia di rientrare degli infortunati, dalla voglia di entusiasmarsi del suo pubblico e dalla consapevolezza che esaminando gli errori si può migliorare prestazioni e risultati.
Il coach avrà tempo, prima della proibitiva trasferta di Latina, di meditare su quanto accaduto nelle ultime gare e provare a motivare di più i suoi giocatori anche quando il risultato sembra ormai sfuggito di mano. Le gare durano 40 minuti e fino alla fine ogni risultato è possibile.
Non ci resta che incitare i nostri tifosi al “tutti a Latina”, come ai tempi degli spareggi promozione contro Aprilia, come nei successi di Coppa o più semplicemente come chi non si lascia condizionare dai pronostici: il bello del basket è anche questo, e l’applauso, a 90 secondi dalla fine, tributato dai quasi 200 tifosi arancioverdi ai giocatori in campo a Ferentino, ne è l’esempio e il totem da cui ripartire e valorizzare.
(agafor)