Troppa differenza nel roster, troppo ampio lo scarto finale, troppo moscia Palestrina dal secondo quarto in poi, troppo scarse le percentuali di tiro degli arancioverdi (39% da due, 22% da tre), troppe poche le cose fatte dai lunghi (Spippoli 1 tiro, Omoregie 0/5 da due, Capitanelli 4/12, e 15 falli commessi in tre), troppe le difficoltà in attacco di Rossi (2/10 ) & company, troppa libertà ai giovani in maglia granata (Pongetti, Guastaferro, Iannuzzi, 28 punti in tre). Troppa la delusione del numeroso gruppo di sostenitori arancioverdi che riempiva il settore degli ospiti. Tanti e troppi i fatti negativi per non archiviare, in fretta, la domenica appena trascorsa. Una pagina da dimenticare, punto e a capo. Ferentino ha costruito una squadra per il salto di categoria, è una delle principali favorite e il recente cambio di panchina, voluto dal Presidente Ficchi, rende ancora più palesi le aspettative della società ciociara. Per noi è tempo di ritrovare presto la verve dimostrata nelle gare contro Matera, Trapani, Patti, Agrigento e magari dimenticare anche le proteste, seppur civili, con le decisioni arbitrali. I tecnici alla nostra panchina stanno diventando un’arma in più per gli avversari. Quasi pronto il rientro di Sperduto (ieri in panchina per onor di firma), con un nuovo giocatore nelle rotazioni (buona la prova di Carlo Coraggio all’esordio), tanta voglia di riprendere il discorso da dove l’avevamo lasciato la scorsa settimana: un campionato tutto cuore e intensità nella gara che deve durare 40 minuti.
Il messaggio è chiaro: dal prossimo, proibitivo, appuntamento a Latina: perché non provarci ancora?
(agafor)
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