IOBUS PALESTRINA: Rischia ne, Pucciarelli ne, Veljkovic 5, Rossi 18, Molinari 6, Ugolini 6, Colagrossi, Misolic, Visentin 9, Baquero 16, Mattarelli, Cernic. All. Cecconi
VIRTUS ROMA 1960: Banach, Petrucci 14, Whelan 16, Frisari, Casale, Valentini 8, Zoffoli 8, Pellegrinotti ne, Salomone ne, Rocchi 9, Giacomi 5, Fokou 3. All. Tonolli
Parziali: 14-10, 34-28, 55-45, 60-63
Anticipo al venerdì a Valmontone, Palestrina e Virtus Roma danno lustro al campionato con un big match corredato da un gran pubblico. Parte forte la Virtus che mette già due possessi di vantaggio, ma sul 5-10 la reazione di Palestrina si concretizza con un break di 9-0 condito da una tripla di Molinari. Rompono il digiuno gli ospiti dopo un primo quarto dal punteggio basso, ma la pressione arancio verde è alta e porta a diversi recuperi, fino alla bomba di Rossi che consiglia il time-out (26-17). Sul +11 altro ribaltone firmato dalle conclusioni di Rocchi, annullando completamente il divario, l’ultimo minuto però è targato Baquero col Palestrina che riparte deciso. In avvio di ripresa il mattatore ritorna a essere Rossi, Palestrina comanda e mantiene sempre il vantaggio sulla decina. Baquero prosegue l’opera e Molinari in lunetta realizza il +13. Arbitraggio scadente che porta a proteste da ambo le parti, tecnici e tiri liberi diventano una consuetudine, Tonollo viene anche espulso. In questo contesto la Virtus prova a risalire ma la tripla di Veljkovic conferma la grande serata dei prenestini (55-43). Ultimo quarto da brividi, gioco ancora spezzettato dai fischi, sussulto di Molinari e Rossi per il 60-50 che risulterà anche l’ultimo canestro della gara. Qui infatti emerge la stanchezza per il grosso dispendio fisico, Palestrina cala vistosamente e la classe dell’infinita panchina giallorossa fa la differenza. Le triple dello specialista Petrucci fanno male, fino a quella della parità. Negli ultimi due minuti la palla scotta e nessuno riesce a segnare, ma a 4 secondi dalla fine è Zoffoli a trovare la retina dalla distanza facendo esultare la Virtus. Tremenda beffa (60-63) per una Iobus col fiato corto, dominante per lunghi tratti e che dimostra di valere eccome il confronto con le migliori, ma a cui servirà ritrovare la completa disponibilità di tutti gli elementi.