Era da tempo che non assistevamo ad una direzione di gara, indisponente e capace di far arrabbiare il pubblico, come quella di ieri; una coppia arbitrale che alla fine ha pesantemente condizionato il risultato finale. La speranza è di non ritrovarsela ancora davanti nei prossimi mesi. Facciamo però parlare i numeri: 30 falli per la ITOP e 24 per gli ospiti. Un tecnico alla panchina di casa, per proteste, e nessuno a coach Ponticiello perennemente in campo a reclamare. Evidentemente il pianto greco della settimana passata, fatto dal coach lucano dopo la sconfitta interna contro Anagni, aveva ben disposto la coppia arbitrale e i designatori. Così, come se non bastassero infortuni e torti subiti in trasferta, anche al Pala Iaia arriva la scure di una direzione arbitrale che rende inutile il coraggioso tentativo della menomata truppa di coach Galetti di centrare la prima vittoria interna (unica squadra del girone a non aver vinto ancora in casa). Non bastano i 22 punti di un superlativo Rossi (6/11 nel tiro da tre), gli 8 rimbalzi arpionati da Omoregie e i 18 punti di un Ricciardi incontenibile per la difesa avversaria. Matera trova insperate e incomprensibili complicità che gli permettono di fare 40 viaggi in lunetta e di finire l’incontro con 4 giocatori avversari in panchina per 5 falli (Spippoli, Omoregie, Capitanelli e Molinari) con l’inesistente sfondamento decisivo fischiato a Spippoli dopo che nel primo tempo a Ricciardi ne era stato fischiato uno addirittura dentro la nuova delimitazione del semicerchio sottocanestro. Ben altro il metro di giudizio usato dai grigi nel non punire un evidente fallo di sfondamento di Lagioia quando con una testata (seppur involontaria) ha messo KO definitivamente il giovane Brenda. Così l’ex Lagioia ha potuto finire la gara in campo e non in panchina (4 falli nel suo taccuino) e ha potuto rispettare “la dura legge dell’ex” stabilendo il suo record personale con 31 punti (ma ben 12 dalla lunetta sui 16 tiri liberi concessi). Partita condizionata, segnata, e pesantemente indirizzata. Solo un miracolo ha permesso alla Itop di arrivare a 53 centesimi dalla fine ad avere ancora il tiro della vittoria nelle mani. I ragazzi hanno dimostrato di esserci e hanno venduto cara la pelle contro i “7 avversari ” sul parquet. Palestrina ha migliorato le sue medie realizzative dal campo (54% da due con 21/39 e 35 % da tre con 8/23) ma ha perso il duello, e la gara, con i tiri dalla lunetta (11/21 contro il 26/40 dei lucani). In attesa di conoscere quello che avranno scritto sul referto di gara i due in grigio e soprattutto quello che avrà visto il commissario, al tavolo degli ufficiali di gara, non ci resta che rimboccarsi le maniche verso la doppia trasferta per il Derby di Ferentino e di Latina. Va così in archivio una domenica in cui il pensiero predominate è stato uno solo: che vergogna! Adesso chissà che gli arancioverdi non ci regalino altre imprese lontano dal Pala Iaia… cancellerebbero l’amarezza di una “grigia” domenica di novembre.
(agafor)
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