La gente come noi non molla mai

DI MASSIMILIANO ROSICARELLI
Tra i tanti slogan che ormai accompagnano questa Pallacanestro Palestrina formato 2018/2019 se ne è aggiunto un altro che entrerà nel ghota delle frasi preferite da noi prenestini: “La gente come noi non molla mai”. Frase migliore non potrebbe presentarsi dopo un 81 a 82 in casa di una Salerno mai doma ma mai come questa volta il Palestrina targato Ponticiello ha vinto con una tipica tigna, si la tigna, figlia della prenestina doc. Un approccio alla gara e una tattica, una tecnica e professionalità da squadra di categoria superiore, capace di dettare legge in trasferta, su un parquert dove in molti si arrendono. Alla fine, seppur al supplementare eccoci trionfare col piglio di chi ha preparato la gara scrupolosamente per poi esultare con la gioia di un bambino. Ciccio Ponticiello è diventato bimbo per 5 secondi, vero coach? In quel trionfo al suono della sirena, ha corso guardando tutti, abbracciando i suoi collaboratori, dirigenti, i suoi ragazzi, ha incominciato ad esultare proprio come un bimbo entusiasta di un qualcosa che parla di sudore, di lavoro sodo in palestra settimanalmente, di una professionalità che lo fa essere il vero Maestro di un basket da migliorare, nei comportamenti arbitrali e in quelli di coach e giocatori che sono il biglietto da visita di questo sport. Lui, Ciccio Ponticello ha inculcato a tutti la mentalità del vincente per eccellenza andando a dimostrare sul campo come si vince, perché anche a Caserta è stato fatto qualcosa di straordinariamente bello nonostante lo stop di un punto. Questa squadra, questo Palestrina ha saputo ruggire mentre Salerno le ha recuperato 9 punti, non si è trastullata, ha riordinato le idee, ha subito le urla del Ponticiello coach che ha suonato la carica ai suoi assieme a 50 prenestini che sembravano una curva di uno Stadio per quanto calore hanno trasmesso a Carrizo & C. Nessuno ha ammainato bandiera bianca quando sul +3 la gara sembrava sorridere alla Njegos Band’s locale. Nessun errore grossolano al tiro ma al contrario, percentuali ai liberi ottime, difesa concentrata e un attacco che ha saputo indirizzare i 2 punti valsi il sorpasso nel finale più caldo della storia recente prenestina. E la sirena che suona, le trombe in tribuna a far da contorno al Pa Pa Palestrina, lacrime anche di commozione che, da casa, ha compreso come ci sia un’amica sempre vicina, nel bene come nel male alle avversità della vita, una Palestrina che ti fa essere importante anche se non conti niente, anche se sei un semplice ma forse un tifoso sincero che la domenica, non importa com’è il tempo ti fa essere sempre lì, al suo fianco, a sostenerla e a incitarla, a scrutarla mentre le borse degli atleti salgono sul pullman direzione Salerno per tornare con in borsa 2 punti e molto di più. E’ sera, fa pure di nuovo freddo, nei parabrezza delle auto in sosta lungo il PalaIaia l’assordante silenzio lascia il posto all’arrivo di 2 pulmini e uno più grande, è la gente dell’Antica Praeneste che torna vincente da una trasferta in cui l’Essere Prenestino ha dato insegnamento di Vita a tutti. E’ la nostra Palestrina, quella gran bella squadra che ha dato dimostrazione di esserci, avversari avvisati. E con questo Ciccio Ponticiello che canta Pa Pa Palestrina, i sogni oggi sono più di un qualcosa, un qualcosa che la penna prenestina è pronta a scrivere, il foglio eccolo, bianco, riempiamolo di emozioni, le vostre ragazzi. Grazie, di esserci, ieri come oggi, oggi più di prima, domani come ieri sera