Avendo assistito alla partita del campionato Under 19 ecc. tra Pall. Palestrina e Stella Azzurra Roma, per un attimo ho creduto di essermi perso qualcosa leggendo incredulo i provvedimenti emanati a carico della Società ospitante:
“Soc. PALL PALESTRINA ammenda di €. 220,00 per minacce verbali collettive e frequenti del pubblico agli arbitri (25,5bd RG) [rec.], per tentativo di invasione del campo di gioco commesso da più persone (27,2b RG)”
Passi per la prima motivazione che ormai sembra essere quasi una prassi, ma sulla seconda sono rimasto sinceramente allibito non avendo, in verità, notato nulla di anormale nel corso della gara, tra l’altro largamente e meritatamente vinta dalla squadra romana.
Tuttavia, non fidandomi del mio spirito di osservazione, e soprattutto assalito da dubbi circa le mie distrazioni sempre più frequenti, mi sono improvvisato sondaggista ed ho cercato conforto intervistando una serie di persone che erano presenti a quella partita: ebbene il mio modesto campione di circa 20 persone, su una quarantina presenti la sera dell’incontro (ivi compresa una nutrita e chiassosa rappresentanza ospite), mi ha dato ampie rassicurazioni perché nessuno tra gli intervistati, dico nessuno tra addetti ai lavori e non, ha notato alcun tentativo di invasione del campo.
Per completare l’opera mi rimarrebbe da interpellare i sostenitori della Stella Azzurra presenti quella sera, ma avendo scambiato delle opinioni con qualcuno di loro nel dopo-partita ricordo chiaramente che nessuno ha fatto riferimento ad episodi che, qualora fossero veramente accaduti, non sarebbero di certo sfuggiti ed avrebbero almeno meritato di essere commentati.
D’altronde una tentata invasione di campo, addirittura commessa da più persone, come recita la sanzione, non poteva passare inosservata soprattutto ai Dirigenti seduti in panchina, con vista frontale proprio sul pubblico.
Dunque è maturato in me il convincimento che quello che io non avevo visto, forse nessun altro aveva visto, a meno di due persone, gli autori e firmatari del referto, vale a dire gli Arbitri della partita in questione.
Ma supponiamo pure che la cosa si fosse verificata realmente: nella tanto sbandierata ottica di collaborazione tra Arbitri e Società non sarebbe stato opportuno che, una volta ravvisato un pericolo del genere, la coppia arbitrale avesse informato i Dirigenti della Società presenti in panchina o il Dirigente addetto agli Arbitri, se non altro per far allontanare le persone responsabili del presunto tentativo di invasione?
Non ci risulta che questo sia stato fatto.
Ma tant’è: la cosa è stata scritta e di conseguenza le sanzioni sono state comminate.
A questo punto, non valendo la pena di innescare noiosi iter susseguenti a inutili ricorsi, la Società pagherà regolarmente la multa, anche se per un episodio di cui non si riesce a trovare traccia se non sul referto arbitrale.
Ma è comunque lecito porsi delle domande: quanto sono tutelate le Società in casi di questo tipo? E non sarebbe opportuno che nelle partite dei campionati giovanili venissero intensificate le presenze dei commissari che possano da un lato far crescere la classe arbitrale rilevandone più costantemente l’operato e dall’altro essere testimoni obiettivi di quello che realmente succede in campo?
E quest’ultima domanda assume particolare rilevanza perché proprio dal mio “sondaggio fatto in casa” (perdonatemi il termine sicuramente irriverente) viene fuori un’altra sconcertante verità; e questa sì che riaccende la mia preoccupazione riguardo ai miei momenti di distrazione, per non aver rilevato nulla di quanto sto per esporre: molti degli ‘intervistati’ hanno infatti raccontato, con dovizia di particolari, che uno dei due arbitri, nel corso della partita, avrebbe avuto uno “scambio di idee” non propriamente amichevole con uno spettatore, contravvenendo ad una delle regole base secondo cui nessuno tra i protagonisti in campo dovrebbe avere alcun tipo di rapporto con il pubblico presente.
E questo, qualora confermato, sarebbe davvero riprovevole, anche perché, trattandosi di arbitri, offenderebbe il ruolo e l’operato di tanti e tanti loro colleghi che si sacrificano settimanalmente sui campi, portando avanti il loro compito con correttezza e senso di responsabilità.
Comunque, al di là di questo, resta la beffa, per la Società, di dover pagare una multa per un evento che nessuno, pardòn quasi nessuno, ha visto e che invece resterà per tutti, o per quasi tutti, l’episodio fantasma di questa partita.
(sa.fa.)