E’ argentino il nuovo centro della Pallacanestro Palestrina: arriva in arancio verde Josè Ignacio Ochoa.
Il talento sudamericano nato a Neuquen nel 1979 è un centro impiegabile occasionalmente da ala grande di 203 cm. Ha vestito la maglia delle migliori squadre della categoria nella sua militanza in Italia, nel Lazio tutti lo ricorderanno trascinatore di Latina, poi di Ferentino e di recente a Valmontone. La scorsa stagione ha indossato la canotta della Bawer Matera ed ha raggiunto i quarti di finale uscendo sconfitto 2-1 dalla corazzata Cassino.
Per tutti noto come “Nacho”, va a infoltire la colonia argentina di un Palestrina che parlerà molto spagnolo, basando la sua intelaiatura su elementi di qualità, tecnica, esperienza e abitudine a giocare partite nelle quali non bisogna tremare. Il percorso professionale nello Stivale per Ochoa fa tappa a Biella e Firenze con già una promozione in B1, prima di consacrarsi a Vigevano. Poi il destino lo vuole a Lumezzane per un biennio nel quale ha modo di incrociare Palestrina, è la stagione 2005/2006 e gli arancio verdi sono ripescati nel girone A di B Eccellenza sfoderando un’annata incredibile da “cenerentola”. Ochoa, come anticipato, prosegue a Latina diventando anche qui avversario dei nostri colori in due stagioni non consecutive, è protagonista della scalata in Serie B di Monticelli poi nel 2012 sceglie di tornare nella madre patria dove continua la sua parabola ascendente. Proprio Valmontone lo richiama in Italia e infine arriva l’approdo a Matera dove raccoglie cifre eccellenti: 13 punti di media senza saltare neanche una gara, il consueto apporto di rimbalzi e intimidazione sotto i ferri.
Il nuovo lungo di coach Ponticiello ha dimostrato in ogni sua esperienza carattere da vendere e una mano educata, facendone un centro che sa girare anche lontano dal ferro. Col suo ingaggio inizia a delinearsi un reparto lunghi bisognoso di una completa ristrutturazione viste le partenze degli ultimi protagonisti, e che nei prossimi giorni avrà ulteriori pedine da piazzare sullo scacchiere. Quel che è certo oggi è che Palestrina affida il ruolo nevralgico sotto i ferri all’esperienza, la combattività e la classe di Nacho Ochoa.
Sei d’accordo con chi dice che quelli della tua generazione siano ancora determinanti in Serie B? Qual è il giocatore più forte che hai affrontato e il primo che ricordi nelle tue sfide a Palestrina?
“Tutti saremo determinanti dentro della squadra, noi “grandi” avremo la nostra responsabilità, possiamo ancora essere utili e importanti nei nostri ruoli per poter ottenere un risultato e formare una parte essenziale di un roster che sarà competitivo. A Palestrina ricordo la prima volta che ho incontrato Donato Avenía, sempre difficile da marcare… parlando di giocatori determinanti mi viene in mente lui!”
Hai vestito le maglie delle migliori squadre: oggi Palestrina è per te e in generale una delle società più ricercate e per quali motivi?
“Sono anni che vedo Palestrina nei primi posti della classifica, ci ho giocato contro e si sente l’entusiasmo del pubblico e dei giocatori, ci sarà un motivo, sicuramente si stanno facendo le cose bene, quando ho saputo che c’era la possibilità ho voluto prenderla al volo perché sarà una grande sfida, e a me piacciono le sfide!”
Tanti sudamericani a Palestrina, da Nocioni a Muro, con la “garra” e voglia di vincere: ti definisci un giocatore di questo tipo? Scegliendo Palestrina vuoi dire a tutti che sei sempre assetato di successi?
Come dicevo prima, è una grande sfida questa a Palestrina, la “garra” non può mancare, la voglia di vincere è sempre più grande, quindi garra e tutto quello che servirà alla squadra per ottenere sempre il risultato migliore.”