La seconda conferma in casa Pallacanestro Palestrina è quella di Daniele Fiorucci.
Dopo Gianmarco Rossi il roster arancio verde si va componendo ripartendo dai punti fermi della scorsa stagione, oltre al neo arrivo Morici, coprendo con Fiorucci la prima delle tre caselle under.
Acquisito un anno fa a titolo definitivo, l’impatto con l’ambiente prenestino di Daniele è stato eccellente. Inserito senza paura in prima squadra da Lulli, ha espresso notevoli mezzi e costanti miglioramenti anche grazie al lavoro dei coach Bernassola e Miglio con la formazione Under 20. Giocatore che già disponeva di centimetri (200) e grande reattività a rimbalzo, ma il puo posizionamento lontano dall’area gli ha permesso di affinare eccome il tiro ed oggi può considerarsi un’ala assolutamente bidimensionale. Nemmeno nelle gare decisive della stagione il classe 1999 ha mostrato insicurezze, iscrivendosi sempre a referto e così facendo contribuendo in maniera netta al fatturato della squadra. Giocatore che per il pubblico prenestino rappresenta già una sicurezza per la sua voglia di misurarsi con avversari più esperti e l’energia che mette nelle situazioni più intricate del match.
A lui inoltre i complimenti per gli esami di maturità superati, coniugando lo studio con gli allenamenti!
Avrai colto le sensazioni positive nei tuoi confronti di staff e pubblico, tu come hai vissuto in prima persona questa stagione e quanto sei soddisfatto?
“È stata una stagione faticosa, riuscire a conciliare la maturità, le trasferte, i 70 chilometri da percorrere tutti i giorni per arrivare a Palestrina ad allenarmi e il campionato giovanile non è stato semplice.
Sono sicuramente soddisfatto di essere riuscito a giocare nel mio vero esordio nel campionato di serie B e sono altrettanto convinto del fatto che avrei potuto e dovuto dare di più, cosi come a livello collettivo sapevamo di avere le qualità per poter andare più avanti nel campionato.”
In cosa ti senti più migliorato, a chi dai i meriti di questo, e cosa ti proponi per quest’anno?
“Sono migliorato tatticamente ed il merito va ovviamente al coach Lulli e agli assistenti Bernassola e Miglio.
Insieme con la società ho deciso di trasferirmi a Palestrina, questo mi consentirà di allenarmi la mattina e migliorare sul fisico e sui fondamentali.
A livello personale spero ovviamente di riuscire a guadagnarmi minuti importanti nell’arco della stagione
A livello collettivo, vincere.”
Nel primo anno a Palestrina quali aspetti dell’ambiente hai potuto confermare provenendo da fuori e se ce ne sono quali ti hanno sorpreso che magari non conoscevi?
“Avevo già visto in azione il caloroso pubblico al PalaIaia, che le altre piazze romane si sognano.
La fama invece di un pubblico troppo acceso, è stata totalmente smentita, non ho mai visto un pubblico così corretto e competente. Sono rimasto piacevolmente sorpreso da tutte le persone di palestrina che ruotano intorno alla società: che si tratti di dirigenti, allenatori, presidente o tifosi. Un giocatore che indossa questa maglia diventa automaticamente Il figlio di tutti.”