PALESTRINA: Rischia 10, Rossi 5, Molinari, Vitale 11, Poggi, Di Giacomo 3, Samoggia 9, Brenda 5, Stirpe 3, Gagliardo 8. All. Lulli
EUROBASKET: Casale 15, Fanti, Righetti 17, Pullazi 8, Staffieri 6, Gori 2, Alviti 11, Scarponi 11, Romeo 6, Salari 5. All. Bonora
Parziali: 12-20, 28-37, 41-58
Una semifinale attesissima al PalaIaia che invece termina in maniera imprevista, quasi mai equilibrata e con un’Eurobasket devastante sin dall’inizio. Un 9-0 per gli ospiti che indirizza la gara e infatti Lulli deve già chiamare timeout ma cambiare l’inerzia appare difficile. In ogni caso la gara resta aperta grazie soprattutto al primo quarto di Rischia (segna quasi solo lui), la difesa giallorossa è però perfetta e di certo la mira dei cecchini prenestini è da rivedere. Righetti da leader trascina i romani che hanno buone cose da tutti, quando Rischia pare dare la scossa da tre (12-17) ecco Casale a rispondere e chiudere in bellezza il primo quarto. Segnali di ripresa nel secondo quarto soprattutto quando Molinari si tuffo a recuperare un rimbalzo e Brenda segue un errore di un compagno segnando il 21-25. Eurobasket che non lascia speranze e riparte di slancio rimanendo sempre con una decina di punti tra se e gli arancio verdi. Righetti monumentale, poi Vitale nell’ultimo possesso riesce quantomeno a tenere Palestrina sotto la doppia cifra. Il momento migliore di Palestrina avviene in apertura di secondo tempo, Gagliardo riesce finalmente a trovare gli spazi giusti in una serata da dimenticare e Rischia supporta da par suo. I padroni di casa vanno sul 36-41 e ci credono ma sarà il canto del cigno, dato che in un attimo Roma si rimette a +10 e fa grandinare triple proprio nel momento clou, Lulli tenta di cambiare il possibile ma in generale si assiste all’ombra della Citysightseeing ammirata per mesi. Punti solo in lunetta per Brenda e Vitale, orribile la percentuale da tre di Palestrina che si vede segnare da Alviti anche un canestro quasi impossibile sulla sirena: 41-58 e la sensazione di una fine anticipata. Timori confermati dal brutto ingresso nell’ultimo quarto e un Eurobasket in scioltezza a siglare i canestri della sicurezza, un garbage time che dunque si profila per ben otto minuti e divario che si fa maestoso sotto i colpi di Scarponi e Casale. Palestrina abbandona anzitempo la contesa e di fatto va con la testa già a martedì, quando però sarà spalle al muro soprattutto dal punto di vista psicologico cercando di recuperare convinzione e speranze di ribaltare la serie. Finisce 55-81 con applausi meritati per i romani.