Palestrina chiude un altro capitolo, la società arancio verde completa l’iscrizione in DNC versando un robusto contributo alle casse federali (ai 4.600€ di rata va aggiunto il conguaglio della scorsa stagione comprensivo di ammende, tasse varie e altri pagamenti indifferibili), contando su uno zoccolo duro di sostenitori che con passione e impegno salvaguardano l’esistenza di questa cinquantenaria realtà. Atto mai scontato quello di versare il dovuto per garantire un’altra stagione ai colori arancio verdi nel momento in cui la maggior parte soffre pesantemente, e alcune non riescono a ripartire. Nessun privilegio neanche per chi si chiama Teramo, o si salva in extremis dopo aver fatto la storia del basket italiano, leggi Treviso, o Roma. Si tratta di un passo indietro rispetto al recente passato, questo è vero, ma con umiltà la società prenestina accetta di tornare in una categoria consona alle possibilità del momento, senza l’assillo di sponsorizzazioni ballerine o costi fuori da ogni logica per un campionato non professionistico nel bel mezzo della crisi in tutto lo Stivale. Si riparte da una dimensione quasi regionale, da dove nel 2001 era partita l’avventura della presidenza Cilia con una promozione che nella primavera successiva avrebbe dato l’inizio ad un nuovo ciclo vincente di Palestrina. Lo si fa tuttavia ricominciando da una base già chiara, un vivaio ancora affidabile che dieci anni fa andava ancora costituito, aspetto che permetterà alla nuova squadra di imperniarsi su un roster completamente locale, arricchito già dalle probanti esperienze in B1 e B2, e la recente promozione conquistata in C regionale però con la maglia della Virtus Praeneste. Da valutare l’inserimento di uno o due rinforzi, nel caso si ritenga il gruppo a disposizione bisognoso di colmare delle lacune.
Il titolo della Virtus Praeneste si sposta intanto a Fabriano, una delle tante città che stanno perdendo il basket di alto livello (già una sparizione pochi anni fa in Legadue, ed ora il bis in DNA). Un nome quello di Fabriano che ha legato i suoi ricordi al ripescaggio di Palestrina in B1 nel 2005, quando proprio il sodalizio marchigiano liberò un posto nella terza serie venendo riammessa nel secondo campionato professionistico.